Il giovane ospite

Acrilico, collage di quotidiano, bitume liquido, Tela, 2022

IL GIOVANE OSPITE Rieducazione al disordine e alla disobbedienza Infatti mentre il ragazzo ospite – forse più esperto, e, insomma, più adulto – si muove con una certa disinvoltura, l’altro invece sembra imbarazzato e impedito nei movimenti da qualcosa che lo rende eccessivamente concentrato, annoiato, legnoso. Il giovane ospite si spoglia, come è naturale, davanti al ragazzo: fino a rimanere del tutto nudo senza timore, senza nessun particolare senso di vergogna, come avviene, o dovrebbe avvenire, nella maggior parte dei casi, tra due giovani dello stesso sesso, e circa della stessa età. Pietro, lo ripetiamo, prova visibilmente un pudore profondo e innaturale, che potrebbe essere anche spiegabile (essendo egli più piccolo) e potrebbe essere fonte di maggiore grazia in lui, se fosse preso almeno con un po’ di umorismo e un po’ di rabbia. Invece Pietro ne è incupito. (…) Il quadro che i due ragazzi hanno sotto gli occhi è fortemente colorato – di colori puri: osservandolo meglio, è come un reticolato di contorni, che lasciano delle superfici libere, triangoli e rettangoli rotondeggianti (come distesi, cioè, su una superficie curva): è su queste superfici libere che sono distesi quei colori pure; blu di Prussia e rossi; puri ma estremamente discreti, quasi in sordina; quasi velati da una patina di vecchio. (…) Benché cosi assurdo, libero, acceso, il quadro è profondamente severo, e i suoi colori puri non sono quelli dei fauves. Che quadro è? PIER PAOLO PASOLINI, Teorema, Garzanti, Milano (1968) 1999, p. 33 e 47-48.

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